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Picmicro675
ModeratoreAllora è programmabile col wiring e c++ ?
Picmicro675
ModeratoreAllora sarà qui 😀
Picmicro675
ModeratoreSe si dichiara una variabile array
byte array[] = {0,0,0,0,0,0,0,0}; int addr = *byte;
Si nota che la variabile addr deve essere a 16 bit come ovvio sono gli indirizzi. Con l’asterisco si ricava il puntatore della variabile. Quindi ci sono delle manovre che con il post-incremento si può leggere il valore successivo.
Chiaramente il discorso è molto articolato e ci casco anch’io con alcuni errori.
La guida di riferimento è qui
Lo scopo in generale di usare i puntatori sta nel evitare di fare dei passaggi a variabili di transito per le funzioni che vengono interpellate. Dicendo di far uso del puntatore si dice di conseguenza di caricare il valore direttamente nella variabile designata.
Se invece cerchi di passare ad un array diverso, serve comunque sapere il suo indirizzo. Per questo si fa la dichiarazione con l’asterisco davanti.Picmicro675
ModeratorePerché non ci sono i pin impilabili come per gli Arducosi ?
O forse come quelli di BeagleBone, che sono ben sistemati su due file. Comunque varrebbe l’idea dei tipi a doppia fila, che si potrebbe recuperare qualche flat-cable dei dischi IDE. Anche perché ci sono diversi SBC che hanno già la forma ed eventualmente si potrebbe anche mantenere lo standard del RPi per poter far uso di quelle schedine già in commercio.Picmicro675
ModeratoreChissà se esiste ancora interesse, per questo articolo.
Per fare la domotica basta anche solo un computer e il router di casa. Esistono diversi programmi che svolgono le operazioni di amministrazione. Per esempio un pacchetto creato da mozilla, amazon, google.
Io ho sott’occhio home-assistant. Si adatta bene a tutte le piattaforme perché è scritto in python. Si interfaccia con migliaia di dispositivi commerciali e/o privati/autocostruiti.
Spero che altri allunghino il discorso….Picmicro675
ModeratoreIo direi che un tastierino numerico è il meglio adattabile per inserire il numero e la puntata.
Il difficile sono le puntate complesse. Già scrivere un programma per il PC fa venire le paranoie, ma se lo volessi mettere con un MCU, allora le paranoie triplicano. Io penso che sia meno problematico se si passa a una SBC, tipo raspberry (tanto da rendere l’idea) e allora si può pensare se mettere un touch screen e la visualizzazione diventa meno problematica.
Altrimenti se volessimo, partire dal J4F, con lo Z80 e una interfaccia SPI, magari ci si avvicina ad un touch screen e si riesce a scrivere il programma.
Ma se si pensa di far la cosa con i componenti basilari, tipo LED, mhmmm, campa cavallo che l’erba cresce.Picmicro675
ModeratoreAllora, come dicevo, mi procuro un paio di spilli e provo con l’ ohmmetro. 😀
Sono 78 lucine ;-( Magari ne provo una serie di tre alla volta.-
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Picmicro675
ModeratoreSe lo vuoi fare per Natale, considera che sarà quello del 2020 😛
Riguardo alla lucine, ho separato i due rami, ma la diagnosi sulle uscite dei due SCR (non penso siano TRIAC) non c’è tensione. Sulla serie di entrambe le luci non si arriva in fondo alimentandole alla tensione di rete.
Proverò con una alimentazione da 5 Vdc e vedere se dopo la lucina passa corrente. Ma se interrotto non ci può essere una ddp e quindi non scorre la corrente, o sbaglio? -
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