Si effettivamente studiano un pochino più a fondo il problema ho capito che, anche se in possibile IN TEORIA, in pratica la faccenda è praticamente impossibile. Per far girare l’applicativo windows bisogna innanzitutto installare sul raspberry ( che ha architettura ARM) Qemu o simili per simulare l’architettura X86, quindi wine con le varie dipendenze per emulare windows, ottenendo, su un rapsberry 4 prestazioni simili, dicono, ad un Pentium 386. Il giochino è del tutto impossibile con un raspberry 3 A+ che ho io. Diciamo che il prezzo mi aveva allettato e ho ingenuamente “gettato il cuore oltre l’ostacolo” senza documentarmi troppo, ma la verità è che volevo sperimentare la piattaforma quindi va bene così.
Il punto è che speravo di implementare un sistema hardware per la stazione molto molto economico, ed in dipendente, nel senso che tutto il sistema di acquisizione sarebbe posizionato in un enclosure esposta alle intemperie e quindi passibile di un usura precoce dovuta a temperature alte umidità ecc. un sistema con una scheda economica poteva valere la candela, ma sistemi come mini computer da 70 o più euro incominciano a diventare costosetti. la soluzione probabilmente più conveniente è quella di mettere la parte sensoristica (master e adapter) all’aperto, collegata con un cavo usb amplificato ad un pc all’interno della casa.
Altrimenti un altra soluzione, ma che esula un po da questa sezione, è usare un altro sistema di acquisizione, come gli “adapter” compatibili con arduino. A quel punto si aprirebbe un mondo di possibilità perché potrei collegarlo sia al raspberry A+, che, come ho gia sperimentato con altri sensori, ad un NodeMCU che è un microcontrollore/scheda wifi programmabile con codice arduino piccolissima, economicissima, e che assorbe pochissimo.