
Nel circuito originario una volta tolta la batteria gli unici assorbimenti erano dati dal partitore iniziale (R10 e R11) e dall’assorbimento dell’integrato, ad occhio sui 4mA equivalenti a circa una accensione ogni 1,2 secondi, accensioni talmente repentine da non essere notate vista la durata dello stato di on di qualche millisecondo (il tempo di caricare C5) per poi tornare nella condizione di riposo. Pur non vedendo le accensioni hai la prova che avvengono per la usura dei contatti del relè. Nel clone abbiamo l’integrato che di suo assorbe costantemente sui 10mA portando le accensioni a circa 5 al secondo, Con C5 da 1000uF avremmo una accensione ogni due secondi abbondanti, siamo tornati in una condizione ottimale rispetto al circuito originario.
Se vuoi eliminare completamente C5 è una prova che si può fare, in tal modo alimenti il circuito con la sola batteria, hai però un inconveniente, se usi una batteria molto scarica corri il rischio che la tensione della batteria non sia sufficiente a far partire la carica.
Per ridurre un po i consumi si può aumentare la resistenza in serie allo zener da 1K degli attuali a 10K, così facendo risparmi circa 7mA sul consumo totale senza che si modifichi il funzionamento.
Questa è una miglioria a cui inizialmente non avevo pensato ma che applicherò al nuovo caricabatterie che sto progettando..