#4916
mau22
Partecipante

Penso che come spesso succede, il giusto stia nel mezzo.

Questa discussione è nata per la misura della HRV, e quindi l’intervento di Lorenzo è formalmente corretto, quando consiglia di limitare la scelta e il posizionamento degli elettrodi funzionalmente a quello scopo.
D’altronde, ritengo che un approfondimento sull’argomento elettrodi, soprattutto fatto da Lorenzo, che è ben informato, sia stato estremamente utile.
Per quanto mi riguarda, ben venga lil posizionamento semplificato, perché alla fine dei conti quello che vogliamo ottenere è proprio un sistema semplice e alla portata di tutti.
Propongo quindi di continuare in questa direzione, ed eventualmente aprire una discussione separata per quanto concerne la lettura ECG ‘classica’.
Prima di procedere nella direzione dell’uso degli elettrodi a contatto, ci tengo però a esporre il mio punto di vista relativamente all’impiego di elettrodi a bassa resistenza verso la cute per effettuare misure.
La bassa resistenza, se da un lato permette di acquisire segnali molto deboli limitando le perdite, dall’altro apre la strada a rischi di elettrocuzione, quando il dispositivo collegato alla persona sotto esame non sia costruito seguendo rigidi criteri di sicurezza e salvaguardia.
Come già ho scritto in passato relativamente all’e-meter realizzato con Theremino, anche qui voglio raccomandare l’impiego di un computer portatile alimentato esclusivamente a batteria che alimenta anche l’interfaccia, in modo da non avere nessun collegamento con la linea di alimentazione a 220V.
Livio in passato aveva anche sperimentato elettrodi senza contatto, che erano piuttosto promettenti e risolvevano alcuni problemi, come la conducibilità della pelle e l’isolamento del soggetto dal sistema di misura.

Detto questo, direi che il passo successivo è quello che ciascun sperimentatore deve dotarsi di una interfaccia tra il corpo e il sistema Theremino.
La scheda con AD8232 è sufficientemente economica per poterla avere tutti, non richiede di essere costruita appositamente e permette di partire così da una base comune per confrontare i risultati.
Una volta acquisita (e non parlo di Lorenzo, ovviamente, ma principalmente di me) la sufficiente abilità per posizionare gli elettrodi ed avere letture affidabili, possiamo iniziare a mettere mano al programma, cosa che purtroppo non riesco a fare io, sarà un onere che ricadrà sulle spalle di Livio, quando avrà tempo.
Io posso fare da beta tester indipendente, ed esporre in questo caso il punto di vista e le impressioni di un utente non esperto.

Lorenzo, potresti dirci cosa ti aspetteresti di vedere nel programma, e come calcolarlo?
Secondo te, è sufficiente fare piccoli lavori di adattamento alla grafica del programma esistente, oppure è meglio creare una grafica diversa?

Grazie per la tua collaborazione
Maurizio