Vediamo se sono in grado di rispondere.
L’applicazione degli elettrodi ECG sul corpo umano segue la logica ideata nel 1901 da fisiologo Einthoven: si applicano ALLE ESTREMITA’ (Poso sn, Polso dx e Caviglia sn) 3 elettrodi collegati ad un amplificatore operazionale da strumentazione che assicura una forte reiezione del modo comune. La logica è quella di mettere il cuore al centro di un ideale TRIANGOLO EQUILATERO e di misurare l’intensità del vettore elettrico generato dalla attività cardiaca. Le derivazioni di Einthoven sono solo 3 (D1, D2 e D3) e misurano l’attività elettrica su differenti proiezioni (angoli di 60°). Nella derivazione D1 gli elettrodi come ho detto sono 3 ed in particolare uno positivo (sul polso sn) ed uno negativo (sul polso dx), il terzo è di riferimento (sulla caviglia sn). In D2 e D3 gli elettrodi hanno un diverso “orientamento” per cui danno una immagine della attività cardiaca secondo angoli di osservazione ruotati di 60° rispetto alla precedente configurazione. Queste intuizioni e scelte bastarono ad Einthoven per meritarsi il Nobel nel 1924. L’attività elettrica cardiaca poteva essere osservata con 3 angoli di visuale (0°, 60° e 120°).
Negli anni successivi a Goldberger venne in mente di collegare l’elettrodo negativo con il riferimento di massa (quello sulla caviglia sn) e di applicare l’elettrodo di misura positivo sul polso sinistro (derivazione aVL), poi su quello destro (aVR) ed infine sulla gamba sn (aVF). Logicamente gli altri due elettrodi (il negativo ed il riferimento) dovevano essere spostati sugli altri due arti. Insomma bastava un semplice deviatore a 3 vie e 3 posizioni per avere il doppio delle informazioni sull’attività cardiaca. Diciamo che nelle derivazioni aVL, aVR ed aVF l’angolo di osservazione diventa -30°, +90° e -150°.
Era “facile” a questo punto immaginare come volendo cortocircuitare le tre estremità (polso sn, polso dx e gamba sn) si potesse applicare l’elettrodo di misura positivo direttamente sul cuore per avere segnali molto più intensi e con angoli di osservazione. Questa idea venne a al dr. Wilson che individuò 6 punti sulla gabbia toracica direttamente sopra al cuore (V1 – V6) per avere immagini più specifiche e dettagliate. In questo caso abbiamo quindi le tre estremità tutte collegate all’elettrodo di riferimento ed all’elettrodo negativo mentre il positivo è l’elettrodo di misura. Come fare? con un deviatore a 3 vie e 6 posizioni.
OK perché dico questo? per far capire che il sistema AD8232 è un amplificatore operazione da strumentazione che ha 2 elettrodi di misura (positivo, negativo) ed uno di riferimento che va collocato in modo corretto sul corpo umano: conviene SEMPRE mettere il positivo sul polso sn, il negativo sul polso dx ed il riferimento da qualche parte in basso. Sempre un triangolo. Sempre il più ampio possibile. POSSIAMO CERTAMENTE AVVICINARE I 3 ELETTRODI, avremo sempre delle misure ma la logica è questa: cercare di guardare il cuore da angolazioni diverse per ottenere risultati significativi e standardizzati. Il cuore deve stare in mezzo ad un triangolo ideale.
E la gamba destra?
Qui sta il fatto chiave!! la gamba destra (con un filo) va collegata alla MASSA DELLO STRUMENTO. La massa dello strumento NON E’ l’elettrodo di riferimento del nostro amplificatore operazionale (AD8232 nello specifico) ma il suo contenitore metallico che va collegato ad una efficiente dispersione a terra. Se si collegasse l’elettrodo di riferimento alla massa si avrebbero certamente delle ingestibili autooscillazioni di tutto il sistema. La massa va anche collegata ad ogni calza schermante i 3 elettrodi.
Gli elettrodi adesivi vanno benissimo … solo che costano un po’ !!!
Sono stato dispersivo e prolisso ? Scusatemi se si.
Lorenzo
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Questa risposta è stata modificata 4 anni, 8 mesi fa da
lorenzo58sat.
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lorenzo58sat.