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lorenzo58sat
Partecipante

Bentrovati tutti voi che seguite questo nuovo item sulla misura della variabilità dei battiti cardiaci.
Trovo l’argomento particolarmente stimolante in quanto il parametro HRV può essere messo in relazione con gli effetti della attività simpatica e parasimpatica sul nostro sistema cardiaco. Molti sono gli effetti indotti dal SNA (Sistema Nervoso Autonomo) sulla nostra attività cardiocircolatoria; alcuni esempi? l’induzione della vasodilatazione e della vasocostrizione, la stimolazione della sudorazione cutanea provocata dalle ghiandole eccrine, la dilatazione od il restringimento pupillare a seguito di opportuni stimoli luminosi o sensitivi e moltissime altre fra cui appunto la variabilità del tempo che intercorre fra un battito ed il successivo. Quasi tutti gli effetti indotti dal SNA sono misurabili con tecnologie non complesse, ma … direi … alla portata di tutti dal momento che sistemi come il Theremino rendono <semplice> qualsiasi applicazione.
La HRV misurata su brevi intervalli di tempo (da 1 a 5 minuti) è oggi considerato un parametro indicativo dello stato di allenamento o di “giovinezza” del muscolo cardiaco. Tutto questo è noto in letteratura e già sono in commercio dei sistemi che pemettono di monitorare l’attività cardiaca con dei sistemi da polso oppure su smartphone.
Cosa ci può essere di nuovo e di originale? la misura del dolore.
Esatto. Avete capito bene. A tutt’oggi non abbiamo una scala che misuri il dolore in modo <oggettivo>, quello che è disponibile sono alcune tabelle in cui il dolore viene misurato come componente <soggettiva>. Queste tabelle si vedono esposte al muro in tutti gli ospedali. Ricercatori americani stanno cercando di misurare il dolore in modo oggettivo mediante la dilatazione od il restringimento pupillare. Il sistema di questo Pain O Meter sarebbe molto semplice: uno cilindro scuro impedisce alla luce ambiente di raggiungere l’occhio e quindi di interferire con il diametro pupillare (riflesso fotomotore), una sorgente di luce controllata in emissione (corona di LED bianchi) illumina dall’interno del cilindro la superficie anteriore dell’occhio e la pupilla si stringe fino ad un livello fisso e stabile nel tempo, a questo punto qualsiasi percezione dolorosa è in grado di modificare il diametro pupillare tramite l’attivazione del SNA, una telecamera di uno smartphone attraverso una specifica app è in grado di quantificare l’intensità del dolore misurando proprio le variazioni del diametro pupillare raportandole ad una scala quantitativa. Non è fantascienza, alcune immagini sono già presenti sul WEB.
Il sistema Emotion Meter realizzato con il Theremino è simile a sistemi professionali per la misura del GSR (Galvanic Skin Response) ed è in grado di registrare eventi dolorosi (ho provato, basta un pizzicotto sul braccio! provatelo anche voi!!!) e sono ragionevolmente convinto che la misura della variabilità del battito cardiaco (HRV) possa essere altrettanto eloquente.
Quello che serve? un rilevatore di battiti cardiaci in kit, un Theremino (modulo master) ed un programma come il Theremino ECG opportunamente modificato per elaborare (con la trasformata di Fourier) i dati ECG raccolti in intervalli selezionabili fra 1 e 5 minuti.
Un sistema così potrebbe realmente essere un’alternativa alla misura delle variazioni del diametro pupillare per una stima QUANTITATIVA del dolore. Logico che deve essere validato in ambiente clinico prima di poter essere considerato uno strumento affidabile … Non aggiungo altro. Vediamo se … ho incuriosito il nostri amici elettrici.
:-)))
Lorenzo

P.S.
Rispondo a Maurizio che mi chiede se la Fotopletismografia (PPG) sia un sistema migliore o peggiore rispetto al rilevamento Elettrocardiografico (ECG) per la misura del tempo (in msec) fra un battito cardiaco e l’altro. Ritengo che la PPG abbia molte più variabili determinanti rispetto ad un ECG (vasodilatazione indotta da variazioni di temperatura nella stanza, stati emotivi, posizione dell’arto in misura che se sollevato può subire gli effetti di un diverso “allagamento” del letto vascolare rispetto a quando è abbassato, manovra di Valsalva, interferenza con gli atti del respiro …). Il tracciato ECG è molto meno influenzato da tutte queste variabili e quindi direi più affidabile permettendo di “triggerare” meglio la misura del tempo. In commercio si trovano costosi software che permettono di effettuare delle misure di HRV da un tracciato PPG (Consensys PRO) oppure sistemi che si basano su MathLAB sfruttando dei plug specifici (Kardia v2.6 oppure HRVAS 1.0.0 …). Sono sistemi non alla portata di tutti, necessitano di licenze … e comunque non sono validati da nessun Ministero della Salute.
Quindi? penso che un Pain O Meter basato sul Theremino ECG sia veramente una chicca !!!
(grazie di questo vostro spazio che accoglie con simpatia ed entusiasmo proprio tutti —> esperti ed inesperti)

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