Senza sminuire il sistema Theremino, vedo che ci vuole sempre un dispositivo di interfaccia e che abbia installato una versione di Windows. Quindi l’oggetto di un sismografo richiede anche un computer collegato e continuamente attivo.
Il sistema a microcontrollore è un oggetto a sé stante e eventualmente di consumi irrisori, che con oculata progettazione si può benissimo alimentare a batterie per periodi semestrali e oltre. Infatti se si considera di registrare eventi solo sopra una certa soglia, a secondo della potenza della MCU si può tenere i registri su SD e scaricarli, magari tramite bluetooth. Ammetto che non è da principianti, per questo si guarda ad Arduino per la sua disponibilità di utilizzare le librerie. Ovviamente non si dovrebbe pensare a un Nano o UNO, che sono MCU obsolete, ma gli sviluppi si possono anche vedere su i nuovi microprocessori come ARM e SAM.