Alimentatore Phantom 48Vdc partendo da 12Vac
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Salve a tutti.
Ecco a voi lo schema elettrico, il file per il simulatore LT Spice e le fotografie di un alimentatore adatto per microfoni a condensatore e DI box (Direct Iniection box), il tutto utilizzato nel campo musicale.
Il cicuito è abbastanza semplice ed evito di approfondire più di tanto l’argomento perchè se siete arrivati a trovare questa pagina vuol dire che sapete già a cosa serve e come funziona. Se invece siete arrivati qui per caso o per curiosità potete fare domande, alle quali sarò lieto di rispondere. Prima di chiedere, però, fatevi un giro in rete perchè esiste una letteratura al riguardo molto esaustiva.
Non troverete il disegno del circuito stampato, chi mi conosce sa che ODIO farli. Se c’è qulcuno di buona volontà che vuole cimentarsi ben venga.
La parte più interessante è stata simulare il moltiplicatore di tensione a onda intera e il successivo stabilizzatore a diodo zener nelle quattro combinazioni di condizioni limite. Queste condizioni sono tensione di rete compresa tra il minimo e il massimo dichiarato dall’ ENEL (230V ±10%) e carico di uscita dell’alimentatore sconnesso oppure completamente in cortocircuito. Con i valori indicati si ottiene il perfetto funzionamento senza danni in tutte le combinazioni possibili e in servizio continuo (24 ore al giorno), a patto di scegliere un trasformatore pure esso adatto al servizio continuo.
NOTA: ho aggiunto una resistenza da 100kΩ in parallelo a C5 per non lasciare i condensatori carichi una volta tolta l’alimentazione. Tale modifica non è riportata nello schema.
Schema elettrico
Lista componenti
Simulazione
Raccomandazioni: occhio alla polarità dei diodi e degli elettrolitici. E’ vero che parliamo di piccole potenze, ma la possibilità di arrosto o botti di fine anno è dietro l’angolo….
Le due resistenze da 6.8KΩ (R3 e R4) sono indicate come 1% di tolleranza e IN TEORIA è importante che oltre ad essere quanto più uguali possibile siano a strato metallico. Se non le avete vanno benissimo pure le normali resistenze a carbone dopo averne selezionate due IDENTICHE tra di loro. Quello che cambia è il rumore generato dalle resistenze stesse, ma se avete apparecchiature in grado di farvi sentire la differenza di rumore tra quelle a strato metallico e quelle a carbone avrete già disponibile pure l’alimentazione Phantom nei suddetti apparecchi, per cui il problema è risolto alla radice. Identica raccomandazione per R5 ed R6.
Una curiostà: la resistenza R2 da 270Ω si poteva eliminare facendo R1 il doppio del valore di come è adesso, ma ne andava raddoppiata pure la potenza. Per cui ho preferito utilizzarne due, è più bello da vedere e distribuisce meglio il pochissimo calore generato.
L’ultima nota riguarda i due diodi Zener che potevano essere sostituiti da uno solo del valore standard di 47V (la tolleranza ammessa è fino a quasi il 10%), ma poi sarebbe stato troppo al limite della potenza dissipata nello sfortunato caso dell’ENEL al massimo e assenza di carico. Ho pensato che un diodo Zener in più non fa troppi danni economici.
L’ultima nota…. ma non lo avevo già scritto? Vabbè, allora quella di prima era la penultima. Dicevo l’ultima nota riguarda la potenza del trasformatore necessario, che in nessun caso raggiunge i 2VA, per cui un minuscolo trasformatore con il secondario da 12V 170mA basta già, se ne avete uno con capacità di erogare maggiore corrente va bene uguale, purchè sia da 12Vac.
L’ultimissima nota (così non mi rimproverate!) è che bisogna PRIMA collegare l’alimentatore Phantom al microfono e DOPO accendere l’alimentatore Phantom. Il collegamento all’impianto di amplificazione si può fare prima o dopo, purchè il volume riguardante il microfono sia posto a zero. Non mi scrivete che lo avete fatto e non si sente nulla, è normalissimo, vi ho fatto abbassare il volume a zero…..
Per spegnere portate il solito volume a zero e DOPO spegnete l’alimentatore Phantom. Se volete potete a questo punto scollegare i cavi e/o spegnere tutto il resto. Questa sequenza serve a due cose riconducibili ad una sola: non rompere nulla. Non rispettandola POTREBBE rompersi qualcosa nel microfono o nello stadio di ingresso dell’impianto di amplificazione, oltre ad avere picchi di rumore altissimi che potrebbero danneggiare gli eventuali diffusori acustici.
Ancora una nota (ok, questa è davvero l’ultima): quando si utilizza qualcosa alimentato con la Phantom E’ VIETATO collegare o scollegare i relativi cavi con la Phantom accesa, così come E’ VIETATO avere cavi mezzi rotti o terminanti con spinotti ossidati e/o di dubbia qualità. Un falso contatto in questo caso genera tensioni molto alte, con relativo rischio di rotture elettriche degli apparecchi e meccaniche degli eventuali altoparlanti.
Qualche foto della mia ORRENDA realizzazione. Il contenitore è di recupero, come tutto il resto. Era un vecchio accenditore per lampade a scarica. In realtà il contenitore dovrebbe essere metallico e connesso alla massa del circuito (piedino 1 dei connettori) per ridurre la possibilità che il circuito raccolga eventuali interferenze elettriche.
Con un poco di lavorazioni meccaniche e qualche mano di vernice è diventato così:
Poi ho assemblato il tutto in modo volante, TECNICA CHE VI SCONSIGLIO. Va benissimo una basetta millefori, nel mio caso non avevo considerato l’ingombro dei connettori all’ interno alla scatola, non rimaneva spazio per una schedina con i componenti elettronici.
Ed ecco finalmente l’apparecchio terminato e collegato.
maxmix69
Ciao, sono stato guidato dal tuo schema e ho fatto il circuito, ma in uscita ottengo 10v 🙁 quale potrebbe essere la causa? mi aiutereste?
Ciao tomy, purtroppo leggo solo adesso la tua risposta.
Se nel frattempo non hai risolto ti consiglio di controllare bene i vari collegamenti, sicuramente ci sarà un errore o qualche componente difettoso, lo schema funziona perfettamente rispettando i valori indicati per i componenti.
Finalmente anche tu hai pubblicato il tuo primo articolo. Devo dire che anche se minimale ha dietro un suo studio e una sua utilità.
Per me un ottimo articolo che presenta soluzioni semplici a problemi reali, e come se non bastasse con riciclo e riuso di cose nate per ben altro utilizzo.
Che dire di più se non OTTIMO LAVORO
Grazie mille Amilcare. Come hai afferrato, pur essendo un progetto minimale lo studio dietro ci sta eccome! Sembra una cosa semplice, ma non è propio tanto immediato far quadrare tutti i conti. Tu non sai quanti ne vedo (pure venduti commercialmente) che non funzionano bene. Per non parlare dei vari schemi atroci che vedo in giro, nessuno che si preoccupa di andarsi a leggere le specifiche di come deve funzionare il tutto. Li costruisco da anni per gli amici nei modi più disparati, adesso ho dovuto disegnare lo schema in formato elettronico e assemblarne uno appositamente per proporlo qui. Non mi è pesato, l’ho fatto volentieri.
Son poco incline in audio e frequenza, comunque un articolo che aiuta molto. Un bel lavoro.
Grazie mille.